Intervista a Donato Baccanelli, Direttore Commerciale Kerakoll
di Alessandro Vergni
Donato Baccanelli, Direttore Commerciale Kerakoll, in azienda da più di 40 anni. Lei ha attraversato tantefasi e meglio di chiunque altro può raccontarci come è nata Kerakoll e le fasi di sviluppo di questa eccellenzaitaliana del mondo dell’edilizia.
Kerakoll nasce a Sassuolo nel 1953 come azienda produttrice di adesivi per piastrelle. Quello che ha
caratterizzato sin da subito Kerakoll è stata la ricerca di un’originalità per distinguersi sul mercato. È nato
così H40, ad esempio, il prodotto che ci ha permesso di diventare grandi. Poi questo istinto a cercare
l’originalità a tutti i costi ci ha fatto diventare campioni di innovazione, divenendo questa uno stile e una
mentalità. Così è per noi normale, cercando soluzioni a problemi sempre nuovi, immaginare qualcosa che
nel mercato non sia già proposto da altri. Siamo pertanto diventati un’azienda di riferimento nel settore dei materiali edili, la prima green Building Company con una grande attenzione alla sostenibilità, alla salute di chi i nostri prodotti li usa e di coloro che abitano le case dove quei prodotti sono stati impiegati.
Parlando di Green si ha oggi l’impressione che sia un concetto un po’ inflazionato, sfruttato soprattutto per finalità commerciali. E per Kerakoll?
In noi il tema del Green nasce quasi come vocazione. Non abbiamo mai amato i prodotti nelle cui confezioni erano riportati i teschi come segnali di pericolo. Il Green di Kerakoll nasce da questo, dalla volontà di eliminarli. Siamo cresciuti all’insegna di questi valori fino a creare un nostro rating interno, certificato da SGS, società svizzera che si occupa di certificazioni, grazie al quale possiamo garantire la sostenibilità di tutti in nostri prodotti. Inoltre c’è anche un tema legato al business: i grandi studiosi sostengono che il futuro del mondo delle costruzioni sarà tutto all’insegna della sostenibilità.
Oggi ci sono tante opportunità per chi vuole costruire o ristrutturare la propria abitazione grazie agli
incentivi messi in campo dal Governo. Per ottenere tali aiuti occorre però dimostrare di aver utilizzato
prodotti che rispondono a certi requisiti qualitativi. Kerakoll è il partner sicuro per questo tipo di lavori?
Sì per due aspetti in particolare. Il primo riguarda il fatto che abbiamo lavorato negli scorsi anni per
certificare con la certificazione ETA (certificazione per i sistemi di isolamento termico – ndr) i nostri sistemi.
Non appena, quindi, sui singoli prodotti, ma su tutti i sistemi in modo da offrire ai progettisti soluzioni
complete e a norma. Il secondo aspetto attiene invece al lavoro di consulenza a 360 gradi messo in campo.
Abbiamo fatto di tutto per mettere a disposizione , sia a livello degli interlocutori nazionali, sia per quanto
riguarda il livello territoriale locale, una consulenza in materia normativa e legislativa in tema di
progettazione. Abbiamo messo a disposizione una banca per la cessione del credito e tutti i nostri uomini
perchè i progettisti, le imprese, i clienti ci chiedevano, prima ancora che prodotti, consulenza.
Questa è stata una risposta molto importante che ha anche contribuito a far lievitare le vendite. Una
grande esperienza che ci ha permesso di legare anche con nuove realtà.
Kerakoll, lo abbiamo detto in apertura, nasce nel 1968; la famiglia Greco, titolare di Edilcommercio inizia la sua attività nel 1956 con la Greco Guerino. Tanta strada in questi decenni l’abbiamo percorsa insieme. Come giudica la collaborazione Kerakoll – Edilcommercio? Quali sono i criteri con i quali Kerakoll sceglie i suoi partner?
Quella con Edilcommercio è un’esperienza importante, lo dicono i risultati. Oltre alla simpatia umana che
nel corso del tempo si è instaurata tra le persone delle nostre aziende, ovviamente. Kerakoll non vuole
scegliere clienti, desidera trovare partner. Quando si supera il vecchio schema fornitore/cliente unendo le
forze e lavorando insieme sul mercato, quando quel mercato lo si analizza insieme, allora i risultati si
vedono. Quando ci scegliamo reciprocamente e si lavora insieme si nota la differenza. Quello che conta è la volontà di cooperare. Il rapporto è ciò che fa la differenza.