Edilcommercio vuole informare i suoi clienti riguardo l’obbligo di accatastamento semplificato per gli impianti a biomassa, previsto dalla Delibera della Regione Toscana n.222 del 06-03-2023.
In cosa consiste questo obbligo?
Se nella tua abitazione è presente un generatore alimentato a biomassa con potenza utile nominale inferiore ai 10 kW, e sei il responsabile dell’impianto (cioè il proprietario della casa o l’inquilino in caso di locazione), devi provvedere ad un “accatastamento semplificato” dell’impianto, secondo la delibera della Regione Toscana. Il mancato accatastamento prevede, in ultima battuta, l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge.
Cosa sono i generatori alimentati a biomassa inferiori a 10 kW?
Puoi chiederti se il tuo impianto rientra nella categoria di “generatore alimentato a biomassa con potenza utile nominale inferiore ai 10 kW”. Questa categoria comprende camini (sia aperti che chiusi con inserti), stufe e caldaie che utilizzano biomasse come legna, pellet o cippato. Da notare che non rientrano in questa categoria le cucine economiche, che sono stufe progettate esclusivamente per la cottura dei cibi e non sono collegate all’impianto di riscaldamento.
L’obiettivo dell’accatastamento
Forse ora ti stai chiedendo perché la Regione Toscana sta richiedendo informazioni sui camini, le stufe e le caldaie alimentate a biomassa presenti sul territorio. La risposta è semplice: questo conteggio è fondamentale per comprendere l’entità della diffusione di questi impianti e il loro impatto sull’inquinamento da PM10. Solo attraverso dati accurati è possibile sviluppare politiche mirate a contrastare l’inquinamento atmosferico.
Per maggiori informazioni sui dettagli della regolamentazione, sulle esclusioni e sulla procedura semplificata, consulta la pagina ufficiale della Regione Toscana: Portale SIERT (regione.toscana.it)
